Napoleone e l’urbanistica del XIX secolo
Proteggersi
Distruzione e ricostruzione della città
Distruzione e ricostruzione della città
[I diritti imprescrittibili dell'uomo] sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione.
Articolo 2 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (1789).
In quasi tutte le città in cui Napoleone intraprende lavori urbanistici, soprattutto fuori dalla Francia, queste opere hanno un carattere non solo estetico e politico, ma anche strategico.
Da una parte, demolisce fortificazioni fatiscenti, spesso trasformate in passeggiate e giardini pubblici. Nel 1800, subito dopo la vittoria di Marengo, ordina in particolare lo smantellamento di diverse fortezze del Piemonte e della cittadella di Milano, affinché sia impossibile riutilizzarle. Nel 1803 sono demolite le fortezze del Belgio, in particolare quelle di Bruxelles, Lovanio, Gand, Bruges, Möns, Tournai, Namur, Liegi e Malines. Prende la stessa decisione per le città tedesche, come Düsseldorf. Una volta demolite queste fortificazioni, converte i vari siti in passeggiate pubbliche per circondare le città con una cintura verde, analogamente a quanto si è fatto in Francia.
Dall'altra, fortifica alcune città strategiche come Anversa, Ostenda e Magonza, e ancora Osoppo e Palmanova in Italia. In Polonia, la nuova fortezza di Modlin, situata a una cinquantina di chilometri a nord di Varsavia, per poco non ottiene lo status di città grazie ai suoi circa 20.000 lavoratori.
Per rafforzare i siti militari, le caserme vengono spesso collocate nei pressi delle mura cittadine per proteggerle, come la caserma Montesano a Palmanova o a Napoléonville (oggi Pontivy). Le caserme forniscono ai militari un alloggio, un’armeria e una scuderia, nonché le strutture necessarie per il loro addestramento di base. Simboli della solidità e del potere del governo, le caserme erano progettate anche per essere facilmente difendibili e potevano servire da prigione.
Nell'ambito del suo programma di difesa costiera, noto come "Torre-modello tipo 1811” o Torre Napoleone, sono inizialmente previste 160 opere modello: 106 sul fronte atlantico e 54 nel Mediterraneo. Nel 1814 tuttavia solo una decina di torri sono ultimate, a causa dell'abdicazione di Napoleone.
Bonaparte privilegia le opere infrastrutturali pubbliche che gli sono politicamente vantaggiose. In primo luogo, le opere di interesse militare come gli assi strategici, quali le grandi strade da Parigi verso Italia, Germania e Spagna. Queste servono dapprima per le guerre quasi continue e successivamente per la centralizzazione amministrativa di Parigi, non solo rispetto alle province francesi, ma anche nei confronti di gran parte dell'Europa.
Quando si costruisce fuori da Parigi, l'obiettivo è spesso politico: le nuove città in Francia (La Roche-sur-Yon - Napoléon/Pontivy - Napoléonville) hanno, ad esempio, lo scopo di migliorare il controllo dello Stato sulle regioni ribelli o recentemente pacificate.
In Croazia, la strada conosciuta come "Strada di Napoleone" o "Strada francese" è costruita in gran parte grazie al maresciallo dell'Impero e duca di Dubrovnik, August Marmont, noto nella storia del Paese per i suoi numerosi provvedimenti.
Questa strada di 61 km si estende da sud-est di Orebić a nord-ovest della penisola, lungo la costa orientale del Mare Adriatico, ed è una delle poche testimonianze di questo periodo nella regione di Dubrovnik.
È situata in posizione strategica, in modo da attraversare spesso tratti montuosi fino ad allora inaccessibili. Si trova anche vicino a 48 località meno conosciute, tutte di notevole importanza storica.
Più in generale, gli assi di comunicazione sono una priorità politica assoluta per Napoleone. I confini naturali, come le Alpi tra la Francia e l’Italia, sono attraversati da stazioni postali che consentono alla corrispondenza di transitare da un lato all'altro. Il sistema di numerazione delle vie ha un impatto importante sullo sviluppo dei servizi postali nelle città: questa razionalizzazione degli spazi contribuisce a una maggiore efficienza del servizio postale e a un cambiamento importante delle pratiche quotidiane. Invece di dover andare all'ufficio postale, con conseguenti ritardi nella comunicazione, le persone ricevevano la posta direttamente a casa o in ufficio.
Il Palazzo, considerato da secoli il simbolo del potere politico nella città, perdura durante l’età napoleonica. Il ruolo della luce, ora radente e intensa, diventa sempre più importante, perché permette di sottolineare le dimensioni delle stanze e di definire lo spazio. Nel 1799, Napoleone trasferisce la sua residenza ufficiale al Palazzo delle Tuileries, stabilendosi nel centro di Parigi.
Elisa, sua sorella, ristruttura i dintorni del palazzo di Lucca, in Italia, per adattarli alla vita di corte e agli affari del governo. Un intero quartiere viene demolito e con esso alcuni importanti edifici, tra cui la chiesa di San Pietro Maggiore, la Zecca e la Torre del Palazzo, che fino ad allora era l'edificio più alto della città. La piazza risultante dalla demolizione è battezzata con il nome di Napoleone e decorata con quattro colonne che commemorano le sue quattro più importanti vittorie militari, ma la prevista statua con l'immagine dell'Imperatore non è mai stata costruita. In perfetto stile francese, la piazza è fiancheggiata da file di platani.